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ARGOMENTI DI TECNICA

11 Marzo 2003

L'incidente mortale, che è avvenuto, credo, nella zona di Napoli è, senza dubbio, da imputare anche alla nuova normativa, in vigore in Italia, da Giugno 1999, che regolamenta i collaudi e le verifiche periodiche, da effettuare sugli impianti ascensori. 

Tale normativa, recepita dalla Comunità Europea, pone gli ingegneri che eseguono i collaudi e le verifiche, per conto degli organismi notificati, in condizioni di totale subordinazione e dipendenza dagli ascensoristi, il cui lavoro essi ingegneri, dovrebbero verificare. Tali professionisti, reclutati dagli Organismi notificati, in modo approssimativo, non hanno, spesse volte, la necessaria preparazione tecnica per poter verificare gli ascensori. In molti casi, non hanno neanche gli strumenti di misura necessari.

E veniamo ai fatti. 

Ciò che ho capito, guardando la televisione, nell'ascensore in questione, è che si è verificata una rottura nella macchina che aziona l'ascensore stesso, in questo caso un argano. 

Vediamo cosa potrebbe essere successo:

Premetto che queste note, non avendo verificato l'ascensore, sono soltanto delle ipotesi tecniche, oltretutto spiegate in modo molto semplificato.

Le due ipotesi probabili sono: rottura della chiavetta dell'albero, su cui è montata la puleggia di frizione o scivolamento delle funi.

L'argano è un apparecchio elettromeccanico, che serve a far muovere un ascensore ad azionamento, appunto, ad argano. Esso è costituito da un motore elettrico, che aziona un riduttore di velocità, sul cui albero di uscita, è montata una puleggia con gole, per l'alloggiamento delle funi di trazione. Tale puleggia è bloccata sull'albero di uscita del riduttore, chiamato anche albero lento, mediante una chiavetta, che ne impedisce la rotazione rispetto all'albero. Se questa chiavetta si rompe, o si spezza l'albero e non è raro che succeda, la puleggia di trazione diventa libera di ruotare, non più solidalmente, con l'albero lento. 

Vediamo come frena un ascensore ad argano, quando arriva al piano prescelto dall'utente: Lungo il vano di corsa, esistono dei contatti (invertitori di piano o contatti magnetici), che quando sono toccati da una sagoma metallica (gli invertitori) o da cilindri metallici o da impulsori (i magnetici), interrompono la manovra. Viene così a mancare la corrente che alimenta il motore elettrico e di conseguenza anche la corrente, di tipo continuo, che tiene aperte le ganasce dei freni. Pertanto le ganasce si chiudono sul tamburo, che è solidale con l'albero del motore, che è solidale con l'albero veloce, che aziona l'albero lento a cui, come dicevamo, è collegata la puleggia di trazione. La cabina frena. 

Nei casi di rottura della chiavetta, di cui dicevamo prima, il freno, se la cabina si trova in prossimità del piano,  agisce regolarmente, frenando l'albero, ma la puleggia, per rottura della chiavetta, è adesso libera di girare sull'albero, non più frenata da niente e la cabina precipita. 

A questo punto, a causa dell'aumento di velocità della cabina, interviene o dovrebbe intervenire, un altro apparecchio, che si chiama limitatore di velocità, che aziona, il sistema paracadute, frenando così la corsa della cabina. 

Durante la visita periodica, effettuata dal tecnico incaricato, quest'ultimo, non è in grado di stabilire se la chiavetta stia per rompersi o meno. E' però in grado ed è suo dovere, provare tutto il sistema paracadute. Tale sistema, dovrebbe essere periodicamente provato anche dall'ascensorista incaricato della manutenzione dell'impianto.

Vediamo adesso come funziona un ascensore ad argano di tipo semplice: la cabina, sostenuta dalle funi, che si avvolgono attorno alla puleggia di frizione, si muove verso l'alto o verso il basso, all'interno del vano corsa, a causa dell'attrito delle funi nelle gole della puleggia di frizione e del contrappeso che la bilancia. 

Facciamo un esempio di bilanciamento, per un ascensore per 4 persone: peso cabina + struttura di supporto + meccanismi porte = 450 daN(Kg); peso delle persone trasportate:300 daN(Kg). Il contrappeso, a meno del peso funi, per impianti a corsa non eccessivamente lunga, dovrebbe pesare circa 600 daN(Kg), cioè il peso morto (dead load) + 1/2 del peso trasportato. Pertanto, nel nostro caso, in teoria, l'impianto ascensore è perfettamente bilanciato, con due persone a bordo.   Considerando che l'ascensorista, quando monta l'ascensore, raramente verifica il corretto bilanciamento del contrappeso (verifica elettrica o manuale), succede che parecchi impianti marciano sbilanciati, con conseguente consumo eccessivo e precoce delle gole della puleggia e delle funi. Negli impianti correttamente usati (mai superare il numero di passeggeri previsto e indicato in targhetta) e correttamente bilanciati, non è necessario tornire le gole delle pulegge e cambiare le funi, per parecchi anni.

A causa di tale consumo, le funi, quando si aziona il freno dell'argano, quindi nel caso di fermata ai piani(vedi sopra), slittano sulle gole della puleggia. Tale slittamento, a seconda dell'entità del consumo, può essere di pochi centimetri, avendosi così il  fastidiosissimo e pericolosissimo scalino, per i passeggeri che entrano o escono dalla cabina(lo scalino al piano si può avere anche per difetto di frenatura). Si può anche arrivare a uno slittamento di parecchi metri, facendo battere la cabina con violenza, sul fondo della fossa o sul solaio superiore del vano corsa, a seconda che lo sbilanciamento sia positivo o negativo.

 

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